20 settembre 2008

A riecchime!!!!

La vera storia di Zubaida, una bambina afgana con la musica nel corpo, che un giorno rimane gravemente ustionata in seguito ad un incidente entro le mura domestiche. La sua voglia di vivere, sebbene in preda a dolori atroci, spinge il padre a portarla per tutto il paese alla ricerca di cure mediche. Solo grazie a questa forza di volontà la piccola Zubaida viene trasferita in America e sottoposta ad una lunga serie di interventi di ricostruzione; lontana dalla sua famiglia, conoscerà l'affetto particolare di due americani che diventeranno la sua seconda casa. Qua, grazie all' istruzione, imparerà che anche le donne possono scegliere cosa fare della propria vita... Una storia che tocca il cuore, leggendo la rabbia nostalgica ed inconsolabile di Zubaida... Per chi è interessato alle condizioni dei paesi mediorientali.
Tamila, una ragazza iraniana, grazie al sacrificio dei suoi genitori ottiene un visto di 3 mesi per stare in America. Oltre alla possibilità di vedere un mondo diverso dal suo paese d'origine restrittivo, deve trovare nel breve tempo a sua disposizione un marito per ottenere la cittadinanza americana. Una serie di uomini sbagliati, scene divertenti ed un'amica pazzoide la porteranno al vero amore! Un romanzo meraviglioso, veloce e scorrevole! Unica pecca: la fine è un pò troppo americana! Ma che ci vuoi fare!! Ora posso dire di essere tornata!!!

4 commenti:

digito ergo sum ha detto...

Buongiorno! La danzatrice baNbina l'ho letto anche io. È un libro interessante, senza oNbra di dubbio. Son più felice di rileggere te, che ogni tanto sparisci.. (togli l'"ogni" e anche il "tanto") ;-)

Buona domenica, e un abbraccio

Anonimo ha detto...

Bentornata e grazie per le tue recensioni. Mi sono utili soprattutto per raccomandare a mia moglie dei libri visto che io in questo periodo sto leggendo solo il televideo.... :(
Ciaooooooooooooooooooooooo

Sergio Montis ha detto...

Ciao Cetta, quando puoi passa da me, c'è un premio da riirare.
Un bacio
Free

SERENdipity ha detto...

Poi mi presti "Colazione da Starbucks" ! Eh eh !